Saké: tipologie e preparazione
Il sakè è il vino di riso giapponese. Sono due le ipotesi più comuni sulla sua invenzione: potrebbe essere nato in Cina o in Giappone. Quel che è certo è che questa ricetta ha subito numerosi cambiamenti nel corso del tempo, fino a ottenere una preparazione precisa e perfetta.
Prima di parlarvi degli otto tipologie di sakè che esistono, vi consigliamo un metodo per preparare sakè caldo e servirlo a casa vostra. Anzitutto, vi serve una tokkuri, tipica bottiglia per il sakè. Riponete quest’ultimo all’interno della bottiglia e immergetela in una pentola di acqua tiepida: fatelo riposare a fuoco lentissimo per almeno 4 o 5 minuti.
La temperatura dovrebbe essere tra i 35°C e i 40°C; non dovrebbe mai superare i 50°C. Inoltre, vi consigliamo di agitare la bottiglietta, in modo tale che possa riscaldarsi in modo omogeneo.
Di seguito, invece, vi parliamo di tutti i sakè che esistono e qual è il loro sapore!
Ecco quali sono gli 8 tipi di sakè!
- Ginjo-Shu: questo sakè ha un ottimo aroma ed è anche esteticamente bello. La sua fragranza è molto fruttata. Rispetto ad altri tipi di sakè, è poco acido ed è delicato;
- Daiginjo: è preparato in modo molto simile al precedente, infatti il suo gusto è quasi lo stesso. Tuttavia, il suo sapore è ancora più delicato e ha una preparazione lunga e impegnativa;
- Junmai e Tokubetsu Junmai: per i palati che invece apprezzano l’acido, questi due tipi di sakè sono perfetti! Possono essere serviti sia freddi, sia caldi;
- Junmai Ginjo: si procede con una tecnica di fermentazione a bassa temperatura, per ottenere un sakè molto leggero e dal gusto fruttato. Esteticamente è limpido e non è presente alcuna nota acidula;
- Junmai Daiginjo: quest’ultimo è probabilmente il sakè più costoso e pregiato. È il connubio perfetto tra il gusto fruttato e qualche nota acidula. Un prodotto raffinato, che vi consigliamo di assaggiare;
- Honjozo e Tokubetsu Honjozo: questi due tipi di sakè hanno il compito di esaltare il cibo che si sta mangiando. Un po’ come accade nella cultura italiana, anche in Giappone vengono utilizzati dei vini di riso che hanno l’obiettivo di esaltare il sapore del cibo. Prendete ad esempio la tipica fiorentina toscana accompagnata da un buon calice di Chianti: ecco, noi vi consigliamo questi due tipi di sakè accostati al sushi!